La grande poesia del Natale
Scende la neve paziente,
sotto il tuo sguardo demente
Ed è gioia in ogni bambino,
non è vero, brutto cretino?
Ora è festa con tutti i suoi idilli,
attendo i tuoi auguri imbecilli
Ma se a Natale siam tutti più buoni,
perché mi rompi i coglioni?
Con tanto amore [insincero]
e tanto affetto [simulato]
Buon coso e felice quell'altro coso
a voi, alle vostre famiglie, a sòreta,
Grillo
Bubbolo scende dalle stelle e parcheggia in doppia fila
4 commenti:
Bella bella. Bella 'na sega. Mi sa che te la rubo e ci faccio il frullato di ciccione che mi viene una meraviglia con le poesie di Natale altrui (altrui di chi?)
E si lasci cogliere l'occasione, caro lei (ma quanto caro?), di un ipocrita augurio e di un cordiale vaffanculo. Nell'ordine che preferisce.
Il duemilaeotto è un anno come un altro, precisamente il 1315. Separati alla nascita.
non è vero! il 2008 è bisesto, e quindi anno funesto per definizione.
Buon anno a tutti voi, nel rispetto delle tradizioni :-)
tradizioni=funesto???
No perchè visto come mi son andati i tre anni prima del funesto, sarà bene mi trovi una assicurazione sulle chiappe (nonchè la vita!)...
Auguri a tutti!!! Per tutto!
Tanto fino a Befana ogni giorno è buono x gli auguri.
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